Il decreto contiene nuove misure per il contenimento dell’epidemia sull’intero territorio nazionale
Scuole chiuse fino al 15 marzo in tutta Italia, studio e lavoro a distanza ove possibile, igiene straordinaria nei mezzi pubblici, no agli assembramenti, un metro di distanza fra le persone; ecco le indicazioni per il contenimento dell’epidemia da Coronavirus (COVID-19) emanate con il nuovo decreto della Presidenza del Consiglio.
Le misure:
sospesi i viaggi d’istruzione, le uscite didattiche, scambi e gemellaggi;
il decreto invita all’applicazione del lavoro agile per ogni rapporto di lavoro “anche in assenza degli accordi individuali” previsti dalla legge;
sospese manifestazioni, eventi e spettacoli (inclusi cinema e teatro) che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza di un metro;
sport di base e attività motorie in palestre, piscine e centri sportivi sono consentite solo se si può rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro;
sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato di servizi pubblici essenziali;
sospese manifestazioni, eventi e spettacoli (inclusi cinema e teatro) che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza di un metro;
sospesi gli eventi sportivi di ogni ordine e disciplina;
fuori dalle zone rosse consentiti solo senza pubblico (tradotto: il campionato di serie A, in primo luogo, va avanti ma a porte chiuse);
sospese fino al 15 marzo tutte le attività scolastiche di ogni ordine e grado incluse quelle universitarie e tutti i servizi per l’infanzia (nota bene: fuori dalle zone rosse è sospesa l’attività didattica ma gli istituti per ora restano aperti);
i dirigenti scolastici ed universitari dovranno attivare modalità didattiche a distanza anche con riguardo alle esigenze degli studenti disabili;
esclusi dallo stop i corsi post universitari per l’esercizio delle professioni sanitarie;
le assenze maturate dagli studenti non sono computate ai fini di eventuali ammissioni ad esami;
gli accompagnatori dei pazienti non possono sostare nelle sale di attesa sanitarie;
l’accesso dei visitatori a luoghi di degenza e ospitalità per anziani e lungodegenti è regolato dalla direzione sanitaria della struttura;
INOLTRE:
il personale sanitario dovrà rispettare le misure previste da OMS e Ministero;
si raccomanda ad anziani ed immunodepressi di non uscire e comunque di evitare luoghi affollati;
si raccomanda ai comuni di promuovere attività ricreative sostitutive ed attività svolte all’aria aperta o presso i domicili;
nelle pubbliche amministrazioni e nelle aree sanitarie si devono mettere a disposizioni soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani;
i trasporti pubblici devono applicare misure straordinarie di sanificazione;
chiunque, nelle due settimane prima del decreto, sia entrato in Italia da una zona a rischio deve comunicarlo all’azienda sanitaria competente.
Le misure del decreto sono valide per un mese, fino al 3 aprile prossimo, salvo dove altrimenti specificato (ovvero per la chiusura di scuole ed università, per ora prevista fino al 15 marzo).
L’allegato A elenca le misure di igiene ripetute finora:
lavarsi spesso le mani;
evitare il contatto con persone con affezioni respiratorie acute;
evitare abbracci e strette di mano;
mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro;
starnutire o tossire in un fazzoletto;
evitare uso promiscuo di bicchieri, bottiglie;
non toccarsi occhi e naso e bocca con le mani;
coprirsi naso e bocca se si starnutisce o tossisce;
non prendere farmaci antivirali e antibiotici se non prescritti dal medico;
pulire le superfici con disinfettanti a base di alcol o cloro;
usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a un malato.
Il decreto